Antonello Manenti of Italian Musiczine MusicClub wrote a very nice review of the latest brunk album (insert coins to continue):

Atterrato a Parigi con 15 min. di anticipo. Non ho nulla da fare a Parigi e nemmeno soldi per andarci. E poi nemmeno sono atterrato a Parigi ma a Bouvais, ad un’ora e 13 euro di viaggio da Parigi. Però ho tempo ed una persona cara da accompagnare. E Bergamo è solo ad un’ora e 5 euro da Parigi. Mattinata libera e da buon accompagnatore vado a farmi un giretto turistico. Notre-Dame de Paris. Troppi italiani e troppi giapponesi che in fila per entrare socializzano tra loro con grandi sorrisi e massacri anglofoni. L’anno scorso sono andato a messa a Notre-Dame de Paris. Siccome c’era la messa l’entrata per i fedeli era gratis. Così sono andato a messa. Alla fine della fiera una jap che voleva portarsi in Japponia una particola come souvenir è stata inseguita placcata e il corpo di Nostro Signore recuperato da un chierichetto durante la comunione. Avrei pagato il biglietto per una scena così. Insert Coins to Continue. Oltre ad essere la nuova frontiera del linguaggio ecclesiastico ( […] l’espressione “Offerta Libera” nel contesto della raccolta delle elemosine a suffragio dei defunti si consideri decaduta a favore del più immediato “Insert Coin to Continue” […]. Circolare papale numero 437 del 27/11/2009 ) è anche il titolo dell’album che mi sparo uscendo dalla chiesa. Il lavoro è gratuito e scaricabile dal sito dell’etichetta WM Recordings che dispone tra l’altro di un’apprezzabile sezione “Latest free downloads”. Si tratta di un DIY: suona tale che (ma sarà proprio vero quel che sto dicendo?) se non fossero esistiti John Oswald, Negativeland, The ECC & C. questo album non esisterebbe… per intenderci… e se non ci intendiamo avete sbagliato rubrica: girate pagina e leggetevi le recensioni di Virginia o di MoonFish, che tra l’altro sono entrambi più belli e preparati di me. Divagazione sul DIY: Do It Youself è un genere musicale codificato, che ha una storia precisa, che ha regole compositive e stilemi determinati: non è “…mi faccio l’album in casa con quello che ho perché non ci ho i soldi per lo studio di registrazione…”. Il 98% dei musicisti che dicono di fare DIY non fanno DIY. Non necessariamente fanno MERDA, ma non fanno DIY. Il Signore sarà comunque indulgente con loro. Sopratutto se sono punk narco promozionalisti. Insert Coins to Continue, del belga Brunk, è un lavoro molto suggestivo che divarica magistralmente l’immaginazione. Ogni pezzo è una piece scenografica diversa, contigua e susseguente. Non è raro che gli esempi migliori di DIY sovrappongano le loro impronte al cinema. E non è un caso. Se siete curiosi e ignoranti andate a sentirvi il programma radiofonico di People Like Us: Do or DIY in onda su WFMU (http://wfmu.org/playlists/PL ). La musica si conosce ascoltandola. No leggere libri. Libri di musica brutti. Sì aguzzare le orecchie. E costa anche di meno. La bellezza di questo album e la bravura di Brunk stanno nella sua spontaneità: nonostante innumerevoli ed eterogenei campioni, VST e materiali vari il montaggio ed il mixaggio del musicista sono riusciti a rendere ogni brano scorrevole, piacevole, orecchiabile e quasi istintivo ma mai prevedibile. Ci sono campioni presi da ogni dove: frammenti di pezzi funky di cui s’è perso titolo e memoria, registrazioni prese dalla TV (in Never Ever Ever c’è il campionamento di una partita di calcio italiana! Atalanta – Siena o Atalanta qualcosa d’altro… incredibile… un musicista Belga che mi va a campionare una partita che magari io ho pure visto allo stadio. Ho l’abbonamento all’Atalanta), pezzi registrati direttamente da Brunk (basso, chitarre, rumori, percussioni, flauti… di tutto!). Tra i campioni presi dalla TV c’è anche un pezzo dei Simpson (in Violence on TV) e uno dei Thunderbirds (in Berror). Il disco, terminato nel 2006 risulta publicato da WM Recordings nel 2009. Tutto è stato montato con un vecchio Apple G4 ed editato con Cubase, registrate le parti acustiche con microfoni da 5 euro e beats programmati con Reason (non tutti, solo alcuni). Assolutamente da ascoltare prendendo appunti Informative Note (intro) e Allrighty Then (outro). Così si iniziano e si finiscono le cose! Yeah!

 

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